Quali sono le differenze tra crema e siero, quando e come è meglio utilizzare l’una o l’altro?
La prima differenza è la consistenza. Il siero è un liquido, basta poco prodotto, perché i principi attivi sono presenti in alta percentuale e perché penetrano più velocemente e più in profondità nei tessuti, grazie proprio all’assenza della componente grassa. Questo è anche il motivo per cui viene spesso indicato per “azioni d’urto”.
Spesso i sieri sono particolarmente ricchi di vitamine, antiossidanti, acido ialuronico e sono associati a un’azione anti-invecchiamento e anti-macchie. Il momento ideale per utilizzarli è la sera, in modo che agiscano nel corso della notte, quando la pelle è più ricettiva e la sua azione si amplifica.
La crema è in genere un’emulsione di olio in acqua con una texture più consistente. Ne esistono di tantissimi tipi destinate a scopi specifici, per ogni tipo di pelle, per ogni esigenza e per ogni età.
In generale possiamo dire che le creme da giorno idratano il viso, lo proteggono dagli agenti esterni (freddo, vento, smog, raggi UV) e lo preparano per il trucco, mentre le creme notte hanno una maggiore capacità emolliente e nutritiva.
Siero e crema possono essere utilizzati insieme? Certamente.
Il consiglio di un’estetista esperta è senza dubbio il modo migliore per valutare le proprie esigenze e capire come, quando e se utilizzare l’uno e l’altra, in modo combinato, per aumentarne l’efficacia, o singolarmente per rispondere a una specifica esigenza.
Ricorda però sempre di detergere accuratamente il viso prima dell’applicazione. Per il siero picchiettalo con i polpastrelli. Massaggia invece la crema con movimenti circolari, dall’interno verso l’esterno del viso. Per entrambe non dimenticare di trattare anche la zona del collo e décolleté.
Se dopo questa descrizione hai ancora dubbi nella scelta del siero o crema dovresti valutare l’età biologica della tua pelle.
Come valutare l’età biologica della pelle?
Basta pizzicarla con due dita all’altezza degli zigomi per un minuto circa: se impiega qualche secondo per distendersi nuovamente, significa che l’elasticità non è proprio quella di un’adolescente.